Raffrescamento passivo della casa
Abbiamo già trattato in più occasioni il tema dell’efficienza energetica, soprattutto dal punto di vista di impianti termici capaci di garantire una temperatura ideale all’interno degli ambienti, contenendo, al contempo, i costi in bolletta. Nell’articolo di oggi, invece, approfondiremo l’argomento parlando di raffrescamento passivo della casa, ovvero tutte quelle soluzioni che possono contribuire a migliorare l’isolamento termico dell’abitazione, limitando le dispersioni termiche e migliorando così sia l’efficacia degli impianti di condizionamento, sia la salubrità dell’aria.
Cos’è il raffrescamento passivo
Si parla di raffrescamento passivo della casa quando si fa riferimento a installazioni che contribuiscono al suo isolamento dall’esterno. Non quindi impianti che producono energia, ma vetri, infissi, pareti e rivestimenti, che permettono di trattenere meglio il calore in inverno e mantenere più fresco l’ambiente interno durante i mesi estivi. Le soluzioni adottabili sono molteplici e, in base a uno studio condotto da Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile), possono portare a risparmiare sino al 40% per la climatizzazione della casa.
Vetri e infissi
Una delle soluzioni più richieste in ambito di raffrescamento passivo della casa è la sostituzione di vetri e infissi. Si tratta, in effetti, di un intervento non impattante, che consente però di ottenere un risparmio energetico intorno al 20% (stando sempre ai dati Enea). La spesa da sostenere è variabile e dipende molto dal tipo di struttura installata e dal materiale di cui è costituita. Esistono, ad esempio, vetrate a controllo solare, in grado di garantire la luminosità degli ambienti, filtrando però fino al 70% del calore. Una soluzione particolarmente redditizia d’estate, soprattutto per ambienti con una forte esposizione alla luce delle ore più calde. Di notevole importanza sono anche le profilature degli infissi, ovvero il materiale ai bordi del vetro, attraverso il quale viene poi fissato alle pareti.
Gli elementi più comunemente utilizzati in questo senso sono il legno e l’alluminio, ma un’alternativa molto efficace in fatto di efficienza energetica è rappresentata dal PVC. Oltre alle caratteristiche del materiale, che garantisce una tenuta durevole nel tempo e un efficace isolamento termico, il PVC rappresenta una scelta ideale anche come rapporto qualità-prezzo. Non a caso, secondo l’indagine Enea, il 60% di chi opera la sostituzione degli infissi in ambito residenziale opta per questo tipo di soluzione.
Isolamento pareti
Naturalmente anche gli interventi di isolamento delle pareti rappresentano una soluzione efficace in fatto di raffrescamento passivo. Abbiamo parlato più volte di come un buon isolamento termico delle mura esterne possa migliorare la classe energetica non solo delle singole abitazioni, ma anche di un intero edificio. Si pensi, ad esempio, ad un condominio sulle cui mura esterne viene realizzato un cappotto termico. Gli ambienti al suo interno beneficerebbero da subito di un minor tasso di umidità, che non solo preserva dalla formazione di muffe, ma permette anche di evitare le dispersioni, con notevoli vantaggi in termini di consumi. D’inverno, infatti, il calore prodotto rimane più a lungo all’interno, mentre in estate viene alleggerito il lavoro a carico degli impianti di condizionamento.
Ci sono diverse soluzioni per l’isolamento termico delle mura. Innanzitutto, il rivestimento può essere esterno o interno. In quest’ultimo caso verrebbe applicato alle pareti interne all’appartamento, riducendone in parte il volume. Poi c’è la scelta dei materiali, tra i quali vale la pena citare: lana di roccia, fibra di legno, EPS (Polistirene Espanso Sinterizzato) e sughero (ottimo anche in termini di isolamento acustico).
Facciate ventilate
Una soluzione innovativa, applicabile tanto a nuove quanto a vecchie costruzioni, è costituita dalle cosiddette “facciate ventilate”. Alle mura dell’edificio viene applicata una struttura con un rivestimento esterno, che rimane però leggermente staccato. Tra questo rivestimento e la facciata si crea quindi una sorta di camera d’aria, dove s’instaura un flusso che protegge dagli agenti esterni. Mentre d’estate il calore viene disperso attraverso un effetto camino, d’inverno il cuscinetto d’aria che si forma nell’intercapedine evita la formazione di condensa e quindi protegge gli ambienti interni dall’umidità.
Per creare questo effetto è necessario innanzitutto che il rivestimento esterno sia installato a una distanza compresa tra i 3 e i 5 centimetri dalla facciata. Facciata su cui si applica anche uno strato di materiale isolante, che deve avere caratteristiche di alta resistenza agli agenti esterni, idrorepellenza e bassa infiammabilità. Poi è fondamentale che in cima e ai piedi della facciata siano installate delle griglie di areazione. Solo così si generano quei movimenti d’aria funzionali a garantire un isolamento termico ottimale.
Un altro vantaggio di questa soluzione è poter modificare l’aspetto estetico dell’edificio anche solo sostituendo il rivestimento esterno, senza toccarne le mura portanti.
Giardini verticali
Altro accorgimento utile per il raffrescamento passivo della casa è l’installazione di pareti verdi. I cosiddetti “giardini verticali”, che si possono realizzare sia all’esterno che all’interno delle abitazioni. Una delle soluzioni più gettonate in questo senso è il lichene stabilizzato. Questa specie vegetale, tipica del nord Europa, viene sottoposta ad un trattamento che ne sostituisce la linfa con una miscela d’acqua e glicerina. In questo modo diventa “stabilizzato”, ovvero non necessita di alcun tipo di manutenzione. Non cresce, quindi non va potato, e non deve essere innaffiato, né curato in alcun modo.
Per questo lo si può applicare tranquillamente anche all’interno degli appartamenti. Grazie al naturale processo di fotosintesi, le pareti a verde garantiscono una migliore qualità sia dell’aria che dell’acustica. Se adottati in esterna, invece, si comportano da ottimi isolanti. Dalla sostituzione di vetri e infissi alla coibentazione delle pareti, passando per tecnologie innovative, quali le facciate ventilate, e altre più “green” come i giardini verticali: tutte soluzioni passive, che possono però rappresentare un ottimo investimento in fatto di efficienza energetica. Con vantaggi in termini di salute, di qualità della vita e anche di spese. Oltre a sgravare gli impianti di riscaldamento e condizionamento della casa, garantendo un risparmio in bolletta, adottare questi sistemi permette di beneficiare anche dei cosiddetti ecobonus. Le detrazioni Irpef previste per chi installa tecnologie improntate a migliorare l’efficienza energetica possono arrivare sino al 65% su una spesa massima di 100mila euro.