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Cosa cambia col nuovo Digitale Terrestre

Cosa cambia col nuovo Digitale Terrestre

Anche se l’argomento non è ancora di stretta attualità, probabilmente ne avrete già sentito parlare: la trasmissione digitale terrestre dei nostri televisori è destinata a cambiare. Sarà adottato un nuovo standard di trasmissione, per via del quale, in molti casi, dovremo adeguare sia gli apparecchi televisivi, sia gli impianti di ricezione.

Nonostante il passaggio completo dall’attuale DVB-T alla DVB-T2 (HEVC, H.625) sarà completato entro giugno 2022, gestori privati come Sky stanno già procedendo a modifiche delle trasmissioni, chiedendo ai propri clienti di adeguarsi. Vediamo dunque di fare chiarezza su cosa cambia col nuovo digitale terrestre.

Un problema di frequenze

Il passaggio al nuovo digitale terrestre, identificato dalla sigla DVB-T2 (HEVC, H.625) è dettato dall’esigenza di liberare un range di frequenze di trasmissione ritenute utili per i servizi di telefonia 5G. La moderna telefonia, sempre più evoluta e presente nella nostra vita quotidiana, necessita di poter far arrivare il suo segnale anche in appartamenti, locali e ambienti chiusi.

Per farlo al meglio, superando gli ostacoli architettonici (quelli cioè costituiti da mura, edifici e barriere fisiche di vario genere), le frequenze di trasmissione ideali sono quelle comprese nella fascia tra 694 e 790 MHz. Frequenze attualmente utilizzate dalla trasmissione DVB-T, l’attuale digitale terrestre, che la Commissione Europea ha deciso di liberare e mettere a disposizione della telefonia.  

Quando occorre cambiare televisore

La nuova tecnologia DVB-T2 (HEVC, H.625) porterà dunque il segnale televisivo a viaggiare su altre frequenze. Il passaggio completo a questo nuovo standard è programmato tra il 21 e il 30 giugno 2022. Nel giro di pochi giorni tutti i canali televisivi completeranno il trasferimento delle frequenze di trasmissione e non saranno più visibili con l’attuale sistema.

Motivo per cui è importante verificare di avere un apparecchio televisivo adeguato. Se avete acquistato un nuovo televisore dopo l’1 gennaio 2017 potete stare tranquilli. A livello legislativo, infatti, da quella data tutti produttori sono stati obbligati a commercializzare solo prodotti capaci di supportare lo standard DVB-T2 (HEVC, H.625).

Per essere comunque al riparo da ogni dubbio, controllate che il libretto d’istruzioni del vostro televisore riporti l’indicazione DVB-T2 HEVC/H265.

Bonus: come funziona e chi può beneficiarne?

Il governo italiano ha previsto degli incentivi per il passaggio a televisori in linea col nuovo digitale terrestre. Sono stati infatti stanziati 151 milioni di euro di contributi, che si traducono in sconti fino a un massimo di 50 euro sul prezzo di vendita applicato.

I bonus sono erogati a partire dal dicembre 2019 e per accedervi bisogna possedere due requisiti:

  • essere cittadini italiani
  • rientrare nella I o II fascia ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente)

Ciascun nucleo familiare può beneficiare del bonus una sola volta. Tradotto: chi ha acquistato un nuovo televisore usufruendo dello sconto, non potrà godere di un ulteriore bonus acquistando a nome della moglie o del figlio.

Ecco perché, oltre alla certificazione ISEE, all’atto dell’acquisto va allegata una dichiarazione sostitutiva in cui si chiarisce che nessun altro componente del nucleo familiare ha già beneficiato del bonus.

Sky e l’era dell’Ultra HD 4K

Oltre alla necessità di trasmettere su altre frequenze, il nuovo digitale terrestre permetterà di supportare anche la qualità visiva e sonora dei contenuti in alta definizione. Avrete sicuramente sentito parlare, negli ultimi tempi, di Full HD e Ultra HD 4K: si tratta di codifiche che vanno ben oltre l’attuale HD e che prevedono una frequenza di aggiornamento delle immagini molto più elevata, oltre a suoni più puliti.

Uno standard che alcune emittenti, come i canali Mediaset, stanno già proponendo, parallelamente all’HD e che è requisito base ormai anche per godere al meglio dei film in blu-ray. Sulla linea dei più elevati standard di qualità si sta muovendo anche Sky, che in questi giorni sta già contattando diversi clienti per verificare che l’impianto di ricezione sia adeguato ai cambiamenti previsti.Aspetto che può diventare un problema, se si abita in un condominio.

Qualora, infatti, si rivelasse necessario dover cambiare l’antenna centralizzata, bisognerebbe informare l’amministratore e passare attraverso il consenso dell’assemblea condominiale. A questo proposito resta valido quanto descritto nel nostro articolo sugli impianti radiotelevisivi in condominio. Come tutti i cambiamenti, anche quello del passaggio alla nuova tecnologia DVB-T2 (HEVC, H.625) comporta un impatto sulla nostra quotidianità per il quale è bene informarsi e agire per tempo.

Lo è stato già nel 2012, quando, sempre in ambito di trasmissione televisiva, si è passati dal vecchio sistema analogico all’attuale digitale terrestre (DVB-T). Lo sarà a maggior ragione nel giugno 2022, quando tutti i canali televisivi migreranno sulle nuove frequenze e chi non avrà un apparecchio adeguato non potrà più vederli.

Noi speriamo di avervi aiutato a capire meglio cosa cambia col nuovo digitale terrestre e darvi qualche spunto per non trovarvi impreparati al cambiamento.

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