L’economia collaborativa in condominio
Stiamo assistendo alla nascita di un nuovo fenomeno sociale, la cosiddetta “Economia Collaborativa” che sopratutto in condominio si sta aprendo nuovi spazi in Italia, venendo incontro alle esigenze di risparmio dei condòmini anche per creare una vita più serena tra essi.
Il termine di “condivisione”, usato tendenzialmente dai Social Media, si sta applicando anche nella vita quotidiana. Condivisione di biciclette, auto, libri di scuola, scambi di piccoli “servizi”, è la definizione di “Sharing Economy”
Il 22% di chi vive in condominio segue questo stile di vita che si manifesta sotto forma di aiuto reciproco tra i condomini, in un’ottica di miglioramento della qualità della vita e di risparmio in casa. Una sorta di sistema di mutuo sostegno e supporto in diversi aspetti della vita in casa come ad esempio nella gestione di alcune attività ricreative.
Chi vive in un condominio “Collaborativo” condivide con i vicini, gratuitamente o a prezzi scontati, piccoli lavori di idraulica, riparazioni del computer, servizi sartoriali o di estetica.
Inoltre ci si aiuta anche per la cura degli animali o dei bambini dei vicini (magari condividendo anche la stessa baby-sitter per più bambini in contemporanea), o si cerca di fare gruppo per gli anziani del condominio per compagnia o solo per aiuto con la spesa.
Anche lo scambio di oggetti come ad esempio i vestiti non utilizzati, pezzi d’arredamento, libri, elettrodomestici passano da un vicino all’altro in un’ottica di risparmio a chilometro zero.
Insomma una forma di al baratto in un contesto condominiale.
Si parla anche di attività connesse al verde e alla pulizia degli spazi comuni facendo dei turni per l’annaffiamento delle piante o per la spazzatura condominiale. C’è chi ha anche organizzato un vero e proprio sistema di controllo notturno delle case in caso di assenza dei condomini.
Il 21,9% dichiara di avere un gruppo WhatsApp per raggiungere tutti in maniera immediata, mentre il restante utilizza la comunicazione in bacheca. Questo fenomeno è ben radicato al Nord (in particolare a Milano e Torino).
Chiaro è che la collaborazione tra condòmini, crea i presupposti di una vera e propria comunità condominiale.
Nel nostro Paese dove le liti sul pianerottolo, sono all’ordine del giorno, questa filosofia potrebbe favorire la convivenza in condominio e stemperare quei motivi di dissidio che, troppo spesso, avvelenano i rapporti tra vicini.
Anche in termini di risparmio questo sistema di scambio di servizi potrebbero aiutare gli amministratori a non dover pagare troppi fornitori e quindi risparmiare sul bilancio condominiale.
In questa ottica, lo stesso amministratore, avrebbe una vita più facile nel suo ruolo di rappresentante legale del condominio.