Oggi parliamo di incentivi agli affitti, ovvero di contributi economici in favore di chi decide di affittare un’unità immobiliare inutilizzata. L’esempio viene dal Comune di Milano, che ha pubblicato un avviso rivolto ai proprietari di immobili, allo scopo di fornire possibilità di alloggio per brevi periodi a famiglie o singoli cittadini in difficoltà. Un piano che si propone di centrare due obiettivi: dare una scossa alla situazione immobiliare, che vede un’alta percentuale di appartamenti vuoti e inutilizzati, e offrire, al contempo, una risposta sociale a persone indifficoltà abitativa, che non riescono a sostenere gli affitti sul libero mercato, finendo col subire lo sfratto.
Tanti appartamenti sfitti
Partiamo da un dato statistico significativo: nel 2017, in Italia, il 22,5% degli appartamenti risultava sfitto, ovvero inutilizzato. Un dato evidenziato sia dall’analisi ISTAT, sia dalle ricerche di alcuni operatori del settore immobiliare. Si parla, quindi, di più di una casa su cinque vuota. Cosa che fa sembrare paradossale come, soprattutto in certe aree urbane, si sia continuato a costruire immobili ad uso residenziale. In realtà, un’indagine Tecnocasa mostra come, nel periodo dal 2013 al 2017, gli acquisti di immobili a scopo di investimento siano passati, solo a Milano ed hinterland, dal 18,2% al 29,3%. Sempre più persone, in sostanza, acquistano appartamenti o unità immobiliari, non per andarci a vivere, ma per farne una fonte di reddito.
Affitti brevi in crescita
Se la forma d’investimento più comune in ambito immobiliare è l’affitto, negli ultimi anni sta aumentando sensibilmente la formula dell’affitto breve. Si parla di affitto breve nel caso di unità immobiliari date in locazione per periodi inferiori ai trenta giorni. Modalità che presenta due vantaggi su tutti. Il primo è la potenzialità redditizia. Su un affitto breve la percentuale media di reddito che si riesce a ottenere può arrivare sino al 12%, contro il 4,9% lordo della locazione tradizionale. Il secondo, non trascurabile, aspetto riguarda invece il cosiddetto “rischio locativo”, ovvero eventuali problematiche tra proprietari e affittuari. Problemi che generalmente riguardano ritardi o mancati pagamenti. Nel solo 2014, ad esempio, circa il 50% dei locatori ha denunciato mancati pagamenti. Percentuale quasi azzerata, invece, nel caso di affitti brevi.
Rende di più e presenta meno rischi di controversie: ecco il motivo del successo di questa formula, che dal 2008 al 2017 è decollata, con un aumento del 58%. Si è passati, infatti, dalle 68129 unità immobiliari in affitto breve del 2008 alle 107366 del 2017. Lo rivela un’indagine ISTAT sulla capacità degli esercizi ricettivi, dove sinota un incremento maggiore nelle aree a vocazione turistica. La maggior crescita s’è verificata in Campania (da 819 a 7291 unità), a seguire la Basilicata, con un incremento del 645% (da 74 a 551) e, al terzo posto, la Lombardia (+482%, con un totale di 5626 unità in affitto breve).
Incentivi agli affitti: un’opportunità per tutti
Se, come abbiamo visto, da un lato, aumenta la percentuale di chi acquista unità immobiliari come investimento, d’altro canto resta alto il numero di nuclei familiari in situazione di disagio abitativo. Nonostante gli sfratti siano diminuiti (59609 sentenze di sfratto emesse nel 2017, con una diminuzione del 6,7% rispetto all’anno precedente), il 90% dei casi è legato a situazioni di morosità non colpevole, ovvero persone che si trovano senza risorse sufficienti a pagare l’affitto. Politiche come quella del Comune di Milano, con incentivi agli affitti, possono quindi essere legittimamente viste come un’opportunità per tutti.
A maggior ragione se si tiene conto di quanto riportato nella nota del Ministero dell’Interno del giugno 2017, in cui si specificava come il 40% dei provvedimenti di sfratto emessi nel 2016 riguardasse le provincie dei grandi comuni, cioè quelli con più di 250mila abitanti, tra cui, appunto, Milano, Torino, Roma, Firenze, Napoli.
L’esempio di Milano
Il piano presentato dall’amministrazione comunale milanese l’8 dicembre scorso parla di un budget di circa 1350 milioni di euro stanziati per incentivi agli affitti. Attraverso un avviso on line, rivolto a tutti i proprietaridi unità immobiliari di Milano e provincia, si possono mettere a disposizione appartamenti o anche singole stanze non utilizzate. L’amministrazione comunale si preoccuperebbe poi di assegnarle a singoli cittadini o nuclei familiari in difficoltà abitativa, garantendo ai proprietari una rendita di 250 euro al mese per un singolo posto letto e di 350 euro per due posti letto. In aggiunta, sono previste 150 euro per agevolare il reinserimento sociale delle persone o famiglie ospitate.
L’obiettivo, dichiarato dall’Assessore Lavori pubblici e Casa Gabriele Rabaiotti, è accompagnare i cittadini che stanno attraversando un periodo di difficoltà versouna soluzione abitativa stabile. Il tutto nel termine massimo di diciotto mesi. Il piano di sostegno è rivolto ai soli cittadini con residenza nel comune di Milano, mentre l’appello ai proprietari immobiliari che intendono aderire sarà aperto fino al 30 giugno 2019.