La raccolta differenziata dei rifiuti è stata ormai adottata dalla maggior parte delle amministrazioni comunali. Si tratta di un sistema che porta indubbi vantaggi alla collettività, consentendo di recuperare e riciclare ciò che prima finiva indistintamente per essere incenerito. C’è però un aspetto delicato riguardo la raccolta differenziata, che riguarda soprattutto le realtà condominiali, ovvero come collocare i cassonetti per la raccolta dei rifiuti. Differenziare significa, infatti, dover conferire ogni rifiuto nell’apposito contenitore e questo comporta avere più cassonetti dedicati (in genere, uno per il vetro, uno per la plastica, uno per la carta, uno per l’umido e un altro ancora per l’indifferenziato) e dover individuare un’area idonea dove posizionarli. Cosa non del tutto facile, specie quando si tratta di dover rispettare la distanza dalla strada o da altre proprietà. Non è raro che su questo aspetto sorgano dispute e controversie, anche con strascichi giudiziari. Ecco perché oggi ci interessa capire come collocare i cassonetti per la raccolta dei rifiuti, andando ad analizzare regole e sentenze di legge di riferimento.
Raccolta differenziata: come funziona?
Differenziare i rifiuti significa, come detto, conferirli non più in un unico bidone, ma in contenitori dedicati, a seconda del materiale. Le amministrazioni comunali che hanno adottato il sistema della raccolta differenziata forniscono, in genere, a ciascun nucleo familiare residente contenitori e sacchetti da utilizzare per smistare i rifiuti in modo corretto. Rifiuti che vengono normalmente ritirati tramite un servizio porta a porta, che prevede giorni e orari di ritiro settimanale per le varie categorie. Avremo così, ad esempio, un giorno e un orario per il ritiro della plastica, un altro per il vetro e un altro ancora, o anche più di uno a settimana, per quel che riguarda la frazione umida. Spetta ad ogni unità residenziale poi esporre i rifiuti negli spazi appositi in modo agevolare il ritiro da parte della società incaricata.
Il rispetto delle distanze
Ci sono precise norme e regole cui fare riferimento su come collocare i cassonetti per la raccolta dei rifiuti. In primis, l’Art. 25 del Codice della Strada (D.Lgs n. 285/1992) chiarisce che i contenitori vanno collocati in modo da non creare intralcio o pericolo alla circolazione stradale. In particolare, i cassonetti devono essere posizionati fuori dalla carreggiata e dotati di pannelli rifrangenti così da risultare ben visibili. In caso contrario, vanno esposti in aree dedicate, delimitate dalla sede stradale: spazi recintati oppure definiti da segnaletica orizzontale.
Le aree di raccolta dei rifiuti non devono poi sorgere troppo a ridosso di altre proprietà. Non solo per le cattive esalazioni, che possono essere provocate soprattutto dai rifiuti della frazione umida, ma anche per questioni di sicurezza. Tra i rifiuti possono esserci anche materiali facilmente infiammabili, da cui possono scaturire incendi. In questo senso s’è pronunciata una sentenza (n.419/2015) della Corte d’Appello di Lecce, che ha condannato la società titolare del servizio di nettezza urbana a rispondere dei danni di un incendio scaturito da un’area rifiuti collocata troppo a ridosso di abitazioni e negozi. In un altro caso, invece, il T.A.R. della Liguria ha dato ragione ai residenti di un’area dov’era stata realizzato lo spazio di raccolta rifiuti di un condominio vicino. Qui l’amministrazione comunale aveva autorizzato il condominio a realizzare la propria isola di conferimento rifiuti su un’area ad uso pubblico. Area che però sorgeva troppo a ridosso di altre proprietà, come contestato dai residenti, cui la sentenza (n.29 del 19 gennaio 2017) ha dato infine ragione, disponendo la revoca dell’autorizzazione comunale. Sia per le cattive esalazioni prodotte dai rifiuti, sia per questioni di igiene, che avrebbero finito con lo svilire il valore commerciale delle abitazioni circostanti.
Raccolta differenziata in condominio
Come collocare i cassonetti per la raccolta dei rifiuti in ambito condominiale? Se i condomini di recente costruzione normalmente sono dotati di aree dedicate al conferimento rifiuti, quelli più datati (ovvero la maggioranza, dato che l’85% dei condomini italiani risale a prima del 1991, come visto in un precedente articolo) non lo sono. È allora l’assemblea condominiale a poter decidere di realizzarne, col voto favorevole della maggioranza più uno dei partecipanti, che devono rappresentare almeno la metà dei millesimi di proprietà (come da Art.1136 del Codice Civile). L’area però deve essere individuata in modo tale che l’esposizione dei cassonetti non costituisca intralcio o pericolo per i condomini. È opportuno quindi che sia realizzata a una certa distanza da aree di passaggio, come la corsia dei garage o il vialetto d’accesso. Il condominio stesso poi è tenuto a preoccuparsi di esporre, nei giorni e negli orari indicati dal comune di residenza, le varie categorie di rifiuti negli spazi per il ritiro, come specificato dalla sentenza n.1169/2015 del T.A.R. del Piemonte. Sentenza che sottolinea, inoltre, come le norme comunali prevalgano sempre su ogni delibera condominiale. In pratica, se l’assemblea decide di realizzare l’area di conferimento rifiuti condominiale in uno spazio non autorizzato o, più in generale, secondo criteri in contrasto col regolamento del comune, si vedrebbe annullata la propria delibera, con la conseguenza di dover realizzare l’area di conferimento rifiuti altrove. Rispetto delle distanze e dei criteri di igiene e di sicurezza stabiliti dalla legge: questi, in sintesi, gli aspetti da tenere in considerazione su come collocare i cassonetti per la raccolta dei rifiuti. Poche, ma chiare regole per contribuire a un processo virtuoso, come quello della raccolta differenziata, in pace ed armonia con gli altri residenti. Quello che attraverso il nostro fare informazione cerchiamo di promuovere e in cui auspichiamo d’essere riusciti anche con l’articolo odierno.