Tra le agevolazioni fiscali previste dal governo per chi effettua interventi di manutenzione sugli edifici rientra il bonus facciate 2020. Varato dalla Legge di Bilancio 2020 e confermato da una nota diffusa da Agenzia delle Entrate, si tratta di una misura che, al pari degli altri bonus casa, mira a favorire l’ammodernamento degli edifici sia dal punto di vista puramente estetico, sia da quello dell’efficienza energetica.
Come sottolineato anche dai dati di ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile), il patrimonio edilizio italiano è costituito per il 65% da edifici costruiti prima del 1976 (il 15% addirittura antecedenti il 1918), cosa che impatta sia sulla qualità dell’aria nei centri urbani, sia sulla salubrità degli ambienti interni.
Ecco allora perché questi incentivi possono rappresentare un’opportunità per tutte quelle realtà condominiali che necessitano di interventi di ristrutturazione. Vediamo dunque di capire meglio cos’è il Bonus facciate 2020 e come funziona.
Cos’è il Bonus facciate 2020?
Il bonus facciate 2020 consiste in una detrazione Irpef pari al 90% della spesa sostenuta, ottenibile a partire dalla dichiarazione dei redditi dell’anno successivo a quello di sostenimento delle spese. Il rimborso è frazionato in dieci quote di pari importo, quindi interamente corrisposto nell’arco di dieci anni, con la stessa modalità già descritta, ad esempio, per i bonus casa 2019.
La differenza da sottolineare è che il bonus facciate 2020, oltre a essere compatibile e cumulabile con altri bonus, non prevede un tetto limite. Significa che può ottenere un rimborso pari al 90% dell’intera spesa sostenuta.
Chi può beneficiare del Bonus facciate 2020?
Il Bonus facciate 2020 riguarda i lavori di rifacimento o ristrutturazione delle mura esterne degli edifici. A essere interessati sono sia gli immobili ad uso residenziale, come condomini e unità abitative indipendenti, sia quelli di attività commerciali o alberghi. Sono incluse non solo le opere di manutenzione straordinaria, ma anche quelle di manutenzione ordinaria, come pulitura e ritinteggiatura.
Limitazioni e esclusioni
Non tutti i soggetti che eseguono interventi come quelli appena descritti hanno diritto al Bonus. Ci sono, infatti, alcune limitazioni ed esclusioni da tenere in considerazione. Andiamo a vederle meglio di seguito.
Solo gli edifici in zona A e zona B
Il testo di legge limita l’accessibilità al Bonus facciate 2020 agli edifici che rientrano nelle cosiddette aree urbane A e B individuate dal decreto n.1444/1968 del Ministero dei Lavori Pubblici.
Per zona A si intendono gli agglomerati considerati di particolare pregio storico, artistico o ambientale o le aree immediatamente adiacenti che possono esserne considerate parti integranti.
Nella zona B rientrano, invece, quelle edificate per almeno il 12,5% della superficie fondiaria totale, con densità territoriale superiore a 1,5 metri cubi per metro quadrato.
In sostanza, si tratta di un accorgimento per escludere dalle agevolazioni le aree a bassa densità di popolazione, come alcuni complessi residenziali.
Solo le “superfici opache”
Il Bonus è riferito alle cosiddette superfici opache della facciata. Una specifica inserita per chiarire che vengono esclusi tutti gli interventi che riguardino infissi (compresi portoni e cancelli), impianti o elementi estranei. Al contrario, possono rientrare nel Bonus opere effettuate su balconi, pluviali e ornamenti che siano parte integrante della facciata stessa.
Anche gli interventi per l’efficienza energetica
Anche eventuali lavori volti al miglioramento dell’efficienza energetica dell’edificio possono rientrare nel Bonus facciate 2020 e ottenere quindi una detrazione fino al 90% della spesa sostenuta, anziché quella fino al 65% prevista dagli ecobonus.
In questo caso, occorre innanzitutto che gli interventi riguardino almeno il 10% dell’intonaco della superficie lorda complessiva dell’edificio. E’ poi fondamentale che le opere realizzate siano finalizzate a rientrare nei valori di trasmittanza termica indicati dal decreto del Ministero dello Sviluppo Economico del 26 giugno 2015.
Si tratta, di fatto, di parametri che stabiliscono la capacità di isolamento di una costruzione, cosa che, come abbiamo visto ad esempio nell’articolo risparmiare grazie al risparmio energetico, incide molto sulla sua efficienza energetica.
Più un edificio è termicamente isolato dall’ambiente esterno, migliore sarà la sua capacità di trattenere all’interno delle abitazioni il calore generato dall’impianto di riscaldamento, in inverno, o il fresco del condizionatore, in estate. In questo genere di interventi può rientrare, dunque, la realizzazione del cappotto termico.
Al fine dell’ottenimento del bonus, la descrizione dei lavori eseguiti e la documentazione che certifica il rispetto di questi valori e che aggiorna quindi la classe energetica dell’edificio vanno infine trasmessi a ENEA entro 90 giorni dal fine lavori.
Come ottenere il Bonus facciate 2020
Per accedere al Bonus occorre effettuare il pagamento tramite il cosiddetto “bonifico parlante”, ovvero un bonifico (bancario o postale) in cui siano chiaramente indicati: causale del versamento, codice fiscale di chi lo effettua – e che sarà poi beneficiario della detrazione – e codice fiscale o partita IVA del destinatario.
Nella dichiarazione dei redditi bisognerà poi inserire i dati catastali dell’immobile oggetto di ristrutturazione. A beneficiare del bonus facciate 2020 possono essere anche i soggetti affittuari.
In questo caso, oltre alla documentazione appena descritta, è necessario aggiungere anche i dati identificativi del contratto d’affitto e una dichiarazione scritta che attesti il consenso del proprietario all’esecuzione dei lavori.